Ancora un tragico incidente mortale sul lavoro è avvenuto ieri, 6 ottobre 2020, in Valdarno in provincia di Arezzo, dove un lavoratore di 51 anni, residente a Castiglione del Lago, è stato schiacciato da una betoniera.
“Un’altra tragedia che dovrebbe interrogare la coscienza di tutti e riporre al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, e soprattutto della politica, la questione della sicurezza sul lavoro – afferma Mauro Moriconi, responsabile Cgil per la zona del lago Trasimeno e della Media Valle del Tevere – Se il lockdown ha fatto registrare una ovvia flessione dei decessi sul lavoro (-36,4% a marzo e -53,5% ad aprile), la curva ha ripreso a salire in maniera notevole da maggio”.
“Gli incidenti nei cantieri rappresentano purtroppo un ritorno alla drammatica normalità – continua Moriconi – Dagli anni Settanta ad oggi, infatti, le tre cause principali delle morti tra gli operai sono sempre le stesse: la caduta dall’alto, il ribaltamento di un mezzo meccanico e lo schiacciamento. Mancanza di una adeguata formazione, la precarietà o l’assenza di contratti regolari, e anche l’innalzamento dell’età media dei lavoratori (si sta nei cantieri ben oltre i sessant’anni) contribuiscono fortemente all’aumento dei rischi. Bisogna incrementare la vigilanza per far rispettare le regole ovunque, sollecitare più controlli anche perché i ritardi di questi mesi dovuti al lockdown, spesso le imprese tentano di recuperarli aumentando i ritmi di lavoro e il mix tra bassa attenzione alla sicurezza e aumentati ritmi di lavoro espongono i lavoratori a un grande rischio sopratutto sui cantieri edili. La Camera del Lavoro Cgil di Perugia – conclude Moriconi – ribadisce il proprio impegno affinché cessi la strage quotidiana nei luoghi di lavoro e, pur consapevole che non può bastare il cordoglio, si stringe attorno ai familiari e agli amici della vittima”.