Sarà presentato sabato 11 dicembre alle 18.30 al Teatro degli Avvaloranti a Città della Pieve “Game Over-Future C(o)ulture”, progetto ideato e promosso da VILLAM e realizzato con Arshake. “L’iniziativa – spiegano gli organizzatori – ha l’obiettivo di costituire una squadra di nuova generazione che possa, in maniera pratica con il supporto teorico e concreto di esperti, creare innovazioni tramite contaminazioni, con l’obiettivo centrale: la sostenibilità, rendendo Città della Pieve un centro culturale di partenza, pronto a farsi “format” per sostenibilità ecologica ed economica su tutto il territorio nazionale e internazionale”.
“GAME OVER. Future C(o)ulture” si basa sull’urgenza di dover agire, di portare l’arte al servizio della ricostruzione coinvolgendo eccellenze di diverse generazioni impegnate con la ricerca in campi come robotica, intelligenza artificiale, visualizzazione dati, riciclo e design con bio – materiali, nanotecnologia, invitati a sperimentare le loro idee ripartendo dalla terra.
Città della Pieve e un’azienda agricola del territorio saranno dal 2022 il fulcro di questo progetto in divenire che darà valore alla cultura nazionale. Anita Calà (Villam) e Elena Giulia Rossi (Arshake) cureranno questa operazione artistica “rivoluzionaria”.
Dal 2022 inizieranno gli appuntamenti, eventi, incontri e workshop con figure attive su scala globale, tutte radicate in una formazione umanistica ma da molto tempo impegnate ad indagare ambiti interdisciplinari tra arte, scienza, ecologia e tecnologia. Inoltre Città della Pieve aprirà le porte a giovani inventori che saranno invitati con una serie di residenze.
Per questo primo incontro con il pubblico al Teatro degli Avvaloranti, a cui prende parte anche l’Amministrazione comunale, sono presenti le ideatrici del progetto Anita Calà, Elena Giulia Rossi con Alessandro Giuggioli, insieme ad alcuni esperti coinvolti nel progetto che esporranno i loro punti di vista sul tema, rendendo partecipi i presenti, proponendo con uno scambio diretto idee di soluzioni per le necessità del territorio. Un’operazione di ricostruzione che parte da una pagina bianca ancora tutta da scrivere.