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venerdì 19 Aprile 2024
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Sono volontari ma si spacciano per agenti di giudiziaria: indagini della polizia locale di Magione

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Nonostante facessero parte di un’associazione di volontariato, si qualificavano come una “fantomatica” Sezione speciale di polizia giudiziaria e come guardie particolari zoofile, identificando e procedendo all’escussione di varie persone ma anche inoltrando, per due volte, comunicazioni di notizie di reato alla Procura di Perugia. Per questo a 17 persone è stata notificata la conclusione delle indagini per usurpazione di funzioni, falsità ideologica, truffa aggravata e minacce.

Dagli accertamenti è emerso che tutti gli indagati facevano capo all’associazione, con sede principale a Santa Maria Tiberina, pur riconosciuta a livello regionale anche con incarichi di protezione civile, servizi ambientali, assistenza alla popolazione e ausiliari del traffico. La struttura interna – si spiega in un comunicato del procuratore Raffaele Cantone – era pressoché simile a quella dei Corpi di polizia. Con gli appartenenti che indossavano gradi militari, utilizzavano uniformi identiche a quelle in uso alle forze dell’ordine e si muovevano con auto di servizio munite di lampeggianti e sirene.

Le indagini sono state condotte dalla polizia locale di Magione e dal personale di vigilanza e ispezione del Servizio igiene urbana e randagismo dell’Usl Umbria 1. E’ emerso – sempre in base a quanto viene riferito – che gli associati erano soliti eseguire posti di controllo lungo le strade provinciali utilizzando mezzi con lampeggiatore blu e palette con loghi ministeriali, indossando giubbetti antiproiettile. Redigevano inoltre verbali, letture di microchip e davano prescrizioni in materia sanitaria sulla detenzione degli animali. Secondo la Procura negli anni il gruppo era riuscito ad accreditarsi “con qualifiche mai conseguite” presso la Regione come associazione di volontariato e di protezione civile, nonché a stipulare convenzioni con vari Comuni e con l’Agenzia forestale regionale. Con l’avviso di conclusione indagini gli inquisiti potranno presentare documenti a sostegno delle proprie tesi difensive e chiedere di essere interrogati.

“Gli ultimi fatti di cronaca confermano l’alto livello di competenze che gli agenti della nostra Polizia locale hanno acquisito e di cui, come amministrazione comunale, andiamo fieri.” È il commento di Massimo Lagetti, vicesindaco e assessore alla viabilità del Comune di Magione, a seguito del risultato delle indagini che hanno portato a 17 avvisi nei confronti di soggetti ritenuti responsabili di usurpazione di funzioni, falsità ideologica, truffa aggravata e minacce in quanto appartenenti a una fantomatica sezione speciale di Polizia giudiziaria.
“Per due anni – prosegue Lagetti – le indagini sono state condotte dagli agenti, in collaborazione con l’Azienda Usl Umbria 1, nel massimo riserbo senza che questo delicato ruolo compromettesse tutte le altre funzioni svolte. Inoltre, per gran parte, le ricerche sono state realizzate durante il difficile periodo dell’emergenza sanitaria che ha visto le nostre pattuglie molto presenti nel territorio. A questo si aggiungono i brillanti risultati nelle indagini per individuare i responsabili di abbandono di rifiuti, il lavoro di controllo delle strade, la presenza in tutte le manifestazioni, oltre al quotidiano lavoro di ufficio.”

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