L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso oggi l’interrogazione a risposta immediata relativa al “Parziale affondamento della motonave Airone nel lago Trasimeno” e ai “costi derivanti dalla sua rimozione”, presentata dal consigliere Valerio Mancini (Lega). Illustrando l’atto, Mancini ha spiegato che “noi oggi ci occupiamo di un fatto di cronaca che ha lasciato allibiti gli abitanti del lago Trasimeno. Il 2 luglio scorso nelle acque del lago Trasimeno si è verificato l’affondamento parziale della motonave Airone, utilizzata per il dragaggio dei fondali e appartenente a Busitalia Sita Nord. La motonave era impegnata in operazioni di scavo e rimozione dei fanghi dal fondale, necessarie per consentire alle imbarcazioni di uscire al largo e navigare. Durante un’operazione di scavo subacqueo è stata interessata da un allagamento della sala macchine, che ne ha determinato l’affondamento parziale. L’Unione dei Comuni del Trasimeno, con ordinanza numero 5 del 4 luglio 2024, ha ordinato alla società Busitalia di provvedere alla segnalazione dell’imbarcazione semisommersa ed ha vietato la navigazione ad una distanza inferiore a 300 metri dall’imbarcazione e l’esercizio dell’attività di pesca ad un distanza inferiore a 500 metri dall’imbarcazione. Il 10 luglio scorso la nave è stata recuperata e portata nella darsena per le riparazioni. La Giunta chiarisca se la motonave Airone era idonea per il dragaggio dei fondali; per quale motivo la motonave, al momento del suo affondamento, si trovava a circa un chilometro dal luogo di scavo; per quale motivo, alla data odierna, i sacchi riempiti con i fanghi contaminati dal gasolio risultano incustoditi a San Feliciano, in zona adiacente all’imbarco per l’isola Polvese; in quali tempi la motonave Airone rientrerà in funzione; quali siano stati i costi derivanti dal recupero della motonave Airone, comprensivi di eventuali costi per consulenze, chi abbia sostenuto tali costi e se la Regione intende parteciparvi”.
L’assessore Roberto Morroni ha risposto che “la regione non ha competenza diretta in questa materia e ha preso informazioni tramite BusItalia. La motonave Airone è provvista di tutte le autorizzazioni necessarie. Al momento dell’evento si trovava a circa 600 metri dalla zona di scavo. C’è un’indagine in corso, quindi non possiamo avere informazioni più precise. La richiesta per l’area per il deposito temporaneo dei rifiuti, anche di sacchi con fanghi contaminati, è stata fatta all’Unione dei comuni il 7 luglio e autorizzata il 9 luglio. L’area è stata recintata e identificata con un’idonea cartellonistica. I sacchi sono stati rimossi dall’area il 5 settembre e il 13 è stata comunicata all’Unione dei comuni la dismissione dell’area per il deposito. Questo periodo è stato necessario per procedere alla loro caratterizzazione per classi di pericolo. In ogni caso sono stati rispettati i tempi di 3 mesi previsti dalla legge per il deposito temporaneo. Per il rientro in funzione della motonave il 10 ottobre è prevista la visita tecnica per il rilascio delle autorizzazioni. I costi verranno definiti da Busitalia a seguito della chiusura della pratica. Comunque il progetto di riemersione e di recupero è stato fatto internamente all’azienda, senza ricorrere a competenze esterne. La vicenda pone all’attenzione un tema che si sta trascinando da anni: per l’effettuazione dei dragaggi sono stati messi a disposizione risorse importanti che ad oggi non hanno trovato piena concretizzazione. Il tema centrale è riuscire a prevedere il dragaggio con continuità, cosa che non è stata fatta negli ultimi 20 anni. Tema per il quale l’Unione dei comuni dovrà attrezzarsi perché si tratta di interventi vitali per la vita del lago stesso”. Nella sua replica Mancini si è detto soddisfatto della risposta “anche perché i cittadini non hanno pagato un centesimo per il recupero della motonave: i costi sono stati sostenuti interamente da Busitalia. Spero si faccia chiarezza sulla verifica della posizione della motonave. Per i sacchi dei rifiuti ci dovrebbero essere dei siti dedicati, non occasionali. È una questione che dipende dall’Unione dei comuni, un’altra prova di un atteggiamento inefficace che rischia di sfociare in eventi paradossali”.