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venerdì 7 Febbraio 2025
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Alternativa per L’Umbria: Magione e il debito pubblico

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“Se il debito pubblico italiano ha sfondato il tetto dei tremila miliardi di euro a novembre 2024, non si dovrebbe trascurare il fatto che gran parte di questo è imputabile ai Comuni e alle cattive abitudini degli amministratori. Gli amministratori comunali si dimenticano che amministrare non significa fare a gara per razziare più soldi possibili ad altri livelli amministrativi, come se questi elargissero gratuitamente danari dalle tasche di chissà chi a fondo perduto. Gli amministratori comunali non dovrebbero falsare le reali necessità locali adattandole ad arte a bandi e flussi di contributi regionali, provinciali, statali, europei per ottenere finanziamenti per mezzo di progettualità improprie ed incoerenti.”

“I politici amministratori dovrebbero piuttosto contribuire a ridurre la spesa pubblica generale e l’indebitamento nazionale, a comportarsi responsabilmente secondo necessità, con parsimonia, favorendo l’astensione dalla spesa e non lo sperpero finanziario. PNRR, finanziamenti regionali, parastatali sono in buona parte soldi sprecati se non riflettono le reali necessità del contesto locale e un buon politico dovrebbe astenersi dalla tentazione di forzare il contesto a condizioni improprie pur di creare spesa, mutui e lavoro inutile. Fin dai primi mesi del mio mandato da consigliere comunale a Magione sono rimasto profondamente contrariato dalla leggerezza con la quale si giustifica l’indebitamento e la spesa chiamandoli nelle sedi istituzionali, senza reticenza e con superficialità, investimenti. Da quel che vedo a livello comunale il buonsenso si è addirittura capovolto.”

“I caporioni politici locali sono portati a spalla per esser riusciti a far piovere danari in loco come se fossero campioni di sport nazionale di buco al bilancio dello stato, così che per premio vengono anche promossi ed eletti nei gironi politici comunali. Dov’è il loro esempio di primi cittadini se da sindaci sprecano, come a Magione, per un mobilio nuovo del proprio ufficio oltre diciassettemila euro tra mobili nuovi e trattamento antitarlo dei vecchi dismessi? Non poteva bastare un buon trattamento antiparassitario e basta? Dov’è l’esempio delle fasce tricolori pronte in prima fila alle inaugurazioni e alle processioni, se per sistemare una semplice altalena rotta, tra progettualità e cantieri permettono la spesa di oltre ventottomila euro? Fareste voi questi abbellimenti in giardino, o in salotto, se viveste in una comunità da voi amministrata, in un comune sotto i quindicimila abitanti, con oltre tre milioni e trecentomila euro di indebitamento finanziario, con un milione e seicentomila euro di debiti ancora da saldare verso i vostri fornitori e con all’incirca ottantamila euro di interessi passivi l’anno? Ecco che i sintomi del belpaese si scorgono a partire dal basso: così che il popolo veda i vizi come virtù e i debiti come profitti”.

Consigliere Elia Francesco Fiorini – Alternativa per l’Umbria/Azione civica – Magione

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