Mentre l’assessora regionale alle Politiche agricole Simona Meloni denuncia “gravi ritardi” nell’accesso ai fondi europei e parla di “pesanti ripercussioni sulle aziende agricole e zootecniche umbre”, Agea replica con fermezza respingendo ogni accusa e invitando a non “scaricare responsabilità per nascondere l’inefficienza”.
Al centro della controversia il sistema informatico nazionale Sian che, secondo Meloni, anziché semplificare, “sta invece ostacolando la burocrazia agricola a causa di ritardi tecnologici, carenza di manutenzione, scarsa interoperabilità e aumento della complessità normativa”. Di contro, l’Agenzia generale per le erogazioni in agricoltura puntualizza che “la Regione Umbria ha scelto di adottare un proprio sistema informativo (il Gari), che non si integra in modo nativo con il sistema nazionale Sian”.
Per Meloni, la situazione ha superato ogni soglia di tollerabilità e “sta subendo gravi pregiudizi e disservizi” con conseguenti proroghe di bandi e rischi nelle rendicontazioni. Un disagio che, a suo avviso, nasce da un’infrastruttura nazionale non all’altezza, nonostante le interlocuzioni e i tentativi regionali di sbloccare le criticità: “non possiamo più tollerare ulteriori ritardi che significherebbero affossare un mondo, quello agricolo, che è il cuore della nostra economia”.
Agea però ribatte che i veri problemi derivano da politiche regionali poco lungimiranti: “le critiche rivolte al Sian sono inconsistenti e infondate”, e lo dimostrerebbero le difficoltà gestionali nella stessa Umbria sull’assegnazione del carburante agricolo agevolato, costretta ad aumentare l’anticipo “dal 50% all’80% il 14 aprile 2025” per placare la protesta degli agricoltori.
L’assessorato umbro rivendica gli sforzi compiuti, spiegando di aver “aperto canali di confronto e organizzato riunioni tecniche”, riuscendo così a sbloccare pagamenti per le misure a superficie e a evitare la perdita di fondi comunitari. Ma Agea sottolinea che “la Regione Umbria ha pubblicato gli ultimi bandi a ridosso della scadenza per la presentazione delle domande”, sovraccaricando così il sistema. E precisa: “alla data del 13 giugno 2025 risultano essere stati eseguiti pagamenti per gli interventi dello sviluppo rurale della Regione Umbria, sia vecchia sia nuova programmazione, per 46 milioni, in misura pari all’80% dell’importo effettivamente ammissibile”.
Mentre Meloni avverte che il Sian si è trasformato in un “collo di bottiglia” e insiste nel denunciare ritardi nelle istruttorie e liquidazioni parziali, Agea rivendica i miglioramenti introdotti: “oggi Agea ha portato il Sian sul cloud del Polo strategico nazionale, rendendolo un sistema più robusto e sicuro”, con un uptime superiore al 99%. E accusa: “la giustificazione (non richiesta) dei presunti malfunzionamenti del Sian appaia piuttosto un’accusa manifesta da restituire subito all’inefficienza gestionale dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Umbria”.
A fronte delle difficoltà denunciate dalla Regione, Agea dichiara di aver “rafforzato – con risorse proprie – il presidio di assistenza tecnica a supporto delle Regioni”, intervenendo anche “laddove mancavano competenze e adeguata formazione”, e invita a una maggiore coesione istituzionale: “ci si aspetta da ogni Regione, compresa l’Umbria, una spinta leale alla coesione istituzionale”. L’agenzia chiude il confronto con una nota di rammarico: “sta facendo la sua parte, sopperendo con senso di responsabilità anche alle carenze e alle inefficienze regionali”, ma critica chi, “di fronte alle difficoltà causate da inefficienze e scelte locali sbagliate, preferisce alimentare tensioni e gettare fumo negli occhi solo per spostare l’attenzione dalle proprie responsabilità”.