“Il Perugino 2023”, a Città della Pieve il contributo più alto dal Comitato nazionale per le celebrazioni

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Sono stati pubblicati sul sito www.peruginocinquecento.it i risultati dell’avviso pubblico per l’organizzazione d’iniziative culturali per la divulgazione e la conoscenza della figura e dell’opera di Pietro Perugino, in occasione delle celebrazioni del V centenario della sua morte, che si terranno nel 2023. A fronte di 51 proposte presentate, con una dotazione pari a poco più di 900.000,00 euro, sono stati 16 i progetti ammessi e quello presentato dal Comune di Città della Pieve ha ottenuto € 195.000,00, il contributo più alto concesso dal Comitato promotore delle celebrazioni per il quinto centenario dalla morte del pittore Pietro Vannucci detto “Il Perugino”, istituito dal Ministero della Cultura.
La notizia viene comunicata dall’Amministrazione comunale.

Il progetto pievese – “al battesimo fu chiamato Pietro”, Il Perugino a Città della Pieve – consiste in un evento espositivo di altissimo livello, suddiviso in aree tematiche, che si terrà presso Palazzo Della Corgna e l’ex Chiesa di Santa Maria dei Servi da luglio a settembre 2023, a cura di Vittoria Garibaldi, ex Soprintendente dell’Umbria, già Direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria; Antonio Natali, ex Direttore della Galleria degli Uffizi; Nicoletta Baldini, ricercatrice specializzata sulla pittura toscana del XV e XVI secolo, studiosa di Pietro Perugino e curatrice del catalogo della mostra “Nello splendore mediceo” su Papa Leone X e Firenze; Francesco Federico Mancini, docente di Storia dell’arte moderna all’Università di Perugia.

Una iniziativa che intende celebrare Pietro Vannucci nella sua città natale attraverso focus iconografici corrispondenti alle prestigiose opere lasciate dal Divin Pittore – Adorazione dei Magi / dei Pastori nell’Oratorio dei Bianchi, il Battesimo nella Cattedrale, la Deposizione dalla croce e Compianto sul Cristo morto nella chiesa di Santa Maria dei Servi – che rappresentano alcuni dei momenti più interessanti del suo innovativo percorso artistico, senza tralasciare la pala d’altare raffigurante la Vergine in gloria e Santi Gervasio, Pietro, Paolo e Protasio in Cattedrale e la finta pala d’altare dedicata a Sant’Antonio abate nella chiesa di San Pietro, assai interessante soluzione compositiva, inserita in un trompe d’oil scenografico- architettonico con cui si esprime per la prima volta il Maestro.