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lunedì 18 Marzo 2024
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La Voce dei Cittadini: la scuola media di via Bruno Buozzi rischia di diventare un cantiere senza fine

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Castiglione del Lago rischia di essere famoso non solo per la gru divenuta un simbolo di inconcludenza, posizionata in bella vista da oltre sei anni nella parte alta della città per i lavori infiniti di riqualificazione del locale ospedale. Da quello che emerge agli occhi di tutti, la scuola media di via Bruno Buozzi, interessata da lavori di adeguamento sismico, sicuramente non vedrà la luce nei tempi previsti per essere riaperta il prossimo settembre. Infatti, sulla base di quanto riportato nel cartello di cantiere, esposto ai margini del fabbricato scolastico, i lavori appaltati per un importo di 3,85 milioni di euro, iniziati il 12 Luglio 2021, devono essere conclusi entro il 3 Maggio 2023. Allo stato attuale il cantiere, oltre a procedere in forte ritardo rispetto il cronoprogramma, addirittura sarebbe fermo da qualche settimana e alcune fonti attribuiscono la sospensione dei lavori a un contenzioso fra l’impresa ed il Comune.

Il fatto riguarda un’opera pubblica dedicata ad un settore primario che si riflette direttamente sulle condizioni di vita di centinaia di alunni della scuola media costretti ad andare a Pozzuolo e al precario campus scuola temporaneo presso l’ex-aeroporto. Pertanto sentiamo il dovere di formulare delle considerazioni. Ma non sarebbe stato più opportuno e conveniente, con gli stessi soldi, costruire una nuova scuola rispettosa dei migliori requisiti dal punto di vista sismico ed ecoambientale e consentire la permanenza degli alunni nella scuola oggi in ristrutturazione fino al completamento del nuovo polo scolastico? Di aree idonee e funzionali ce ne sono nei pressi dell’attuale polo scolastico. Altra soluzione poteva essere l’area di proprietà comunale dell’ex-pomodoraia nei termini della riqualificazione prevista dal vigente Piano Regolatore Generale per dare un assetto urbanistico moderno e coerente agli indirizzi della programmazione e di mobilità in funzione della vicina stazione ferroviaria.

La soluzione della nuova scuola avrebbe consentito l’alienazione dell’attuale, con possibile cambio di uso secondo le richieste di mercato a beneficio delle casse comunali. Invece si è optato di intervenire per un adeguamento sismico, delocalizzando le aule a Pozzuolo e l’ex-aeroporto, speso centinaia di migliaia di euro per l’allestimento di strutture temporanee, risultate inadeguate nella stagione invernale oltre a spese di trasporto, facendo ricorso a nuovo indebitamento del comune. Altra nota dolente è rappresentata dagli impegni sottoscritti dal comune, quando l’attuale sindaco era assessore ai lavori pubblici, nel contratto di acquisto dal Demanio dell’ex-areoporto.

A questi si aggiungono i vincoli imposti dalla Soprintendenza sulla gestione dell’area ed il recupero dei manufatti che allo stato attuale sarebbero disattesi nella sostanza e nei tempi di ripristino funzionale degli stessi edifici, con il conseguente rischio di ritorno dell’ex-aeroporto nelle more contrattuali, alla originaria proprietà Demaniale. Intanto i cancelli del cantiere sono chiusi, la gru e le macchine operatrici ferme e chi ne subisce sono gli alunni e le casse comunali. I cittadini hanno il diritto di essere informati su cosa sta accadendo e quando riaprirà la scuola e finiranno i disagi agli alunni e famiglie. Disagi che si potevano evitare.

Daniz Lodovichi
Pierino Bernardini

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