A vent’anni esatti dal celebre GP d’Italia di motocross del 2005, il Moto Club Trasimeno “G. Capecchi” di Castiglione del Lago ha voluto riunire i protagonisti di quell’impresa, celebrando un evento che mobilitò oltre 15.000 spettatori e l’intero mondo fuoristradistico nazionale. Sulla pista di Gioiella, teatro di un trionfo di Tony Cairoli, si sono ritrovati coloro che resero possibile una delle manifestazioni più memorabili dello sport umbro, in un’atmosfera densa di ricordi e testimonianze.
L’iniziativa è nata da Giandomenico Baldi, oggi Presidente del Gruppo direttori di gara FMI, all’epoca Presidente del Moto Club Trasimeno e general manager dell’evento. Accolta con entusiasmo dai vertici attuali del club, ha visto la partecipazione di figure centrali nell’organizzazione del tempo, come Alfredo Mastropasqua, Dario D’Agostino, Diego Mancuso, Celso Pallassini e Alvaro Brugi. A tutti è stata consegnata una mattonella celebrativa, mentre ciascuno ha portato con sé materiali d’archivio e memorie personali.
“Perché l’evento fu organizzato, partendo da zero, in meno di tre mesi, dopo che la Federmoto decise di spostare il GP da un’altra pista a Gioiella, vedendo in Castiglione del Lago la struttura adatta ad accoglierlo in termini di impianto e capacità organizzativa. Fu uno sforzo enorme, che richiese ritmi di lavoro pazzeschi, ma che fu coronato dal successo – afferma Giandomenico Baldi, allora general manager. -”.
“Per la prima volta sperimentammo forme nuove di comunicazione e promozione, facendo apparire la nostra immagine, per esempio, sui treni, negli autogrill o ai caselli autostradali, o anche all’autodromo del Mugello, tra i velocisti. Inoltre, ‘scalammo’ la grande stampa, grazie ad un’inedita partnership con La Gazzetta dello Sport, che ci diede grandi soddisfazioni. Ci rivolgemmo anche al pubblico – prosegue Mastropasqua, esperto marketing Federmoto 2005 -, inaugurando le prevendite online attraverso ticket one e creando pacchetti per le famiglie e facilitazioni per i ragazzi”.
“Il 2005 fu l’anno del primo titolo mondiale di Antonio Cairoli, con la Yamaha del Team De Carli, nella MX2. Tony, allora ventenne, arrivò a Gioiella, 8.a delle 17 prove in calendario, in seconda posizione, alle spalle dell’australiano Andrew Mc Farlane: sulla nostra pista, benché fortemente dolorante a un polso ma spinto da un tifo incessante e dall’entusiasmo del pubblico, riuscì a sopravanzare l’avversario e dare il via al suo volo verso il titolo – afferma Paolo Burini, attuale Presidente del Trasimeno -”.
Il ricordo si è poi fatto commosso per alcune figure scomparse che furono decisive, come il Presidente FMI Paolo Sesti, il suo vice Alberto Morresi e soprattutto Vinicio Rosadi. “Vinicio era per me come un fratello maggiore, abbiamo trascorso tanti anni insieme al moto club, ero poi la sua autista personale, dovunque andava, lo accompagnavo. Ed era molto protettivo nei miei riguardi. Aveva una visione moderna del motocross, quando diventò Presidente, nel ’73, impresse una svolta eccezionale alla nostra attività, facendoci diventare, dalla piccola associazione che eravamo, uno dei più importanti moto club d’Italia, e ci portò poi ad avere una pista, a Gioiella – ricorda Mara Colligiani, segretaria del Moto Club -”.