Centrali ENEL: la Uiltec dell’Umbria su Bastardo e Pietrafitta

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Centrali ENEL: la Uiltec dell’Umbria su Bastardo e Pietrafitta - Trasimenonline

La Segreteria Regionale della UILTEC dell’Umbria è da sempre contraria alla chiusura dei siti produttivi ENEL di Bastardo e Pietrafitta. Lo scrive il sindacato di categoria in un comunicato in cui ricorda che nell’ultima riunione con la Direzione ENEL sono emerse novità per le due centrali sia positive che negative. Da tempo la centrale di Pietrafitta – spiega la UILTEC – funziona a pieno ritmo e a Marzo 2020, l’impianto sarà interessato da un investimento di 15 milioni di euro, impiegati per il riammodernamento, generando anche occupazione diretta ed indiretta. Si parla di circa 70 lavoratori che seguiranno alcuni processi di automazione e modifiche dell’attuale impianto.

La direzione ENEL ha poi dichiarato che gli investimenti nel tempo continueranno e saranno impiegati su tutta l’area di proprietà dell’azienda (circa 300 ettari) con una serie di progetti green, che vanno dalla creazione di serre idroponiche, impianti solari, storage e valorizzazione del lago artificiale, che genereranno a sua volta risvolti produttivi che occupazionali.
Secondo la UILTEC, che apprezza il cambio di passo per la Centrale di Pietrafitta, restano però ancora perplessità per l’altra centrale ENEL, quella di Bastardo per la quale si delinea un futuro totalmente diverso.

Nella riunione dell’11 novembre scorso ENEL ha dichiarato che la chiusura dell’impianto avverrà alla fine di Dicembre e passerà ad assetto presidio. Da diversi anni invece la UILTEC, sollecita sia ENEL che la Regione dell’Umbria, di prevedere anche per la Centrale di Bastardo gli investimenti necessari per il pieno riutilizzo del sito industriale, puntando ad un modello che guardi alla green economy, senza nessun tipo di combustione.
“Crediamo inoltre– aggiunge il sindacato – che la chiusura e la vendita della centrale di Bastardo segnerebbe l’ennesima sconfitta per chi amministra quei territori ed anche per la nostra Regione che resta incatenata alla crisi, con una disoccupazione record, con i consumi in calo e con tante vertenze di lavoro aperte”.