Sono otto in totale i punti monitorati quest’anno dalla Goletta nelle acque dei Laghi Trasimeno e Piediluco e sottoposti ad analisi microbiologiche. Tutti sono risultati nei limiti di legge. Più specificamente sono stati cinque i punti sottoposti ad analisi microbiologiche nel Trasimeno e tre nelle acque di Piediluco. Nel mirino ci sono sempre canali e foci, i principali veicoli con cui l’inquinamento microbiologico, causato da cattiva depurazione o scarichi illegali, arriva nei laghi.
È questa in sintesi la fotografia scattata nella tappa umbra lungo le sponde dei laghi Trasimeno e Piediluco da un team di tecnici e volontari di Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente dedicata al monitoraggio ed all’informazione sullo stato di salute dei bacini lacustri italiani. I risultati sono stati presentati all’interno di una conferenza stampa a cui hanno partecipato Maurizio Zara, Presidente Legambiente Umbria; Elisa Scocchera, Portavoce Goletta dei Laghi; Brigida Stanziola, Direttrice Legambiente Umbria e responsabile comunicazione LIFE Blue Lakes; Matteo Burico Sindaco di Castiglione del Lago; Fabio Duca Assessore all’ambiente di Castiglione del Lago; Raffaele Mascia, Direttore Dipartimento Umbria Nord di Arpa Umbria; Paolo Stranieri, Responsabile Economia circolare Progetti di arpa Umbria.
I campioni prelevati al Lago Trasimeno e di Piediluco sono stati analizzati dal laboratorio certificato EuroLab s.a.s di Torgiano (Pg).
“Il monitoraggio di quest’anno ci conferma che i nostri laghi sono microbiologicamente sani, anche se occorre sempre tenere alta l’attenzione per non disperdere il patrimonio naturale e ambientale di questi luoghi splendidi e identitari della nostra regione – ha dichiarato Maurizio Zara, Presidente Legambiente Umbria -. Domenica abbiamo assaggiato la bellezza del Lago Trasimeno anche con una bella, partecipata ed emozionante passeggiata in bicicletta al tramonto in collaborazione con altre associazioni. E’ stata occasione per riscoprire, grazie alla bici, la bellezza fragile ed immensa del territorio lacustre con borghi e castelli e nello scenario sereno del lago, ma è stata anche occasione per ricordare con commozione quanto ancora occorre lavorare per rendere sicuri i percorsi, ridando spazio e strada alle persone, in bici o a piedi, turisti o locali che siano, e qui come nel resto della regione. C’è tanto da fare, ma senza dubbio ne vale la pena”.
La conferenza stampa è stata anche l’occasione per descrivere il monitoraggio delle microplastiche disperse nelle acque a cura di Arpa Umbria che è partner del progetto Blue Lakes finanziato dal Programma LIFE e coordinato da Legambiente e per presentare la Carta del Lago Trasimeno. “Quello della Carta del Lago Trasimeno è un percorso partecipativo e un’occasione di dialogo strategico, che grazie al progetto LIFE Blue Lakes, ha rafforzato la relazione con i Comuni, le realtà economiche, gli operatori turistici, i rappresentanti del settore agro-alimentare, le associazioni e i cittadini concretamente impegnati nella salvaguardia e nella promozione del territorio – ha dichiarato Brigida Stanziola Direttrice Legambiente Umbria e responsabile comunicazione LIFE Blue Lakes -. La Carta sarà una guida fatta di azioni praticabili per affrontare il problema delle microplastiche, e più in generale dell’uso esagerato della plastica, e per migliorare la sostenibilità anche puntando ad un’offerta turistica di maggior qualità. Il documento è stato redatto in coerenza con il contesto territoriale, sociale e amministrativo locale ed è in linea con le politiche, i programmi e gli altri strumenti già insistenti sull’area del Trasimeno. Decine di portatori di interesse locali, infatti, hanno contribuito definendo gli ambiti tematici prioritari individuando obiettivi condivisi e identificando le azioni che ognuno potrà prendersi in carico in prima persona”.
I DETTAGLI – Sono stati campionati cinque punti sul lago Trasimeno risultati tutti entro i limiti di legge. Più precisamente il primo prelievo è stato effettuato in località San Donato, presso gruppo di case in via Marchini, un altro in Vocabolo Case sparse, alla foce canale proveniente da abitato di Montebuono. Altri due campioni sono stati prelevati a Castiglione del Lago: uno nel letto del torrente Anguillara e l’altro alla foce del torrente Paganico. Infine un altro campione è stato prelevato a Tuoro, presso la foce del fosso Macerone.
È stato campionato però anche un altro punto, quello presso il canale di scarico del depuratore tra Passignano e Tuoro che risulta fuori dai limiti secondo il giudizio della Goletta dei Laghi. Le elevate concentrazioni batteriche però riguardano solo gli enterococchi intestinali che, al contrario di Escherichia coli, non risultano essere parametro indicatore anche per gli scarichi delle acque reflue in acque superficiali. Considerando l’andamento storico delle analisi Legambiente ritiene utile e necessario non abbassare la guardia e continuare a tenere sott’occhio questo particolare punto critico.
È bene ricordare che il monitoraggio di Legambiente non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, ma punta a scovare le criticità ancora presenti nei sistemi depurativi per porre rimedio all’inquinamento dei nostri laghi, prendendo prevalentemente in considerazione i punti scelti in base al “maggior rischio” presunto di inquinamento, individuati dalle segnalazioni dei circoli di Legambiente e degli stessi cittadini attraverso il servizio SOS Goletta. Foci di fiumi e torrenti, scarichi e piccoli canali che spesso troviamo lungo le sponde dei nostri laghi, rappresentano i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta alla insufficiente depurazione dei reflui urbani o agli scarichi illegali che, attraverso i corsi d’acqua, arrivano nei bacini lacustri. I monitoraggi delle acque del Laghi Trasimeno e Piediluco sono stati eseguiti tra il 28 e il 30 giugno scorso.
I parametri indagati sono microbiologici (Enterococchi intestinali, Escherichia coli) e vengono considerati come “inquinati” i campioni in cui almeno uno dei due parametri supera il valore limite previsto dalla normativa sulle acque di balneazione vigente in Italia (Dlgs 116/2008 e decreto attuativo del 30 marzo 2010) e “fortemente inquinati” quelli in cui i limiti vengono superati per più del doppio del valore normativo.