I militari della Stazione Carabinieri di Castiglione del Lago hanno tratto in arresto in flagranza un uomo di origini nordafricane, già destinatario della misura di prevenzione dell’avviso orale, sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora e arrestato in circostanze simili nel mese di settembre 2022, poiché ritenuto presunto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nel settembre 2022 l’uomo era stato tatto in arresto in flagranza del reato di spaccio di sostanze stupefacenti dopo essere stato sorpreso all’interno della propria abitazione mentre cedeva dell’eroina ad una donna poco più che trentenne; la successiva perquisizione domiciliare aveva permesso di rinvenire e sottoporre a sequestro quattro dosi di “cocaina” dal peso complessivo di 1,6 grammi e diciannove dosi di “eroina” dal peso complessivo di circa 13,0 grammi nonché denaro in contanti pari a circa 3.100 euro ritenuto provento dell’attività di spaccio.
A seguito del processo per “direttissima”, l’uomo veniva sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Castiglione del Lago.
Qualche giorno fa i militari della Stazione CC di Castiglione, a seguito di alcune accertate violazioni al regime cautelare di cui si sarebbe reso responsabile, si sono recati presso l’abitazione dell’uomo per dare esecuzione ad una ordinanza di applicazione degli arresti domiciliari emessa dalla Corte di Appello di Perugia lo scorso 04 maggio, quale aggravamento alla misura dell’obbligo di dimora. Nell’ottemperare al citato provvedimento cautelare dell’Autorità Giudiziaria, i militari hanno sottoposto a perquisizione l’abitazione dell’arrestato, rinvenendo stupefacente del tipo “cocaina” per un peso complessivo di gr. 5,18 circa, suddivisa in dosi, nonché gr. 18,63 di “eroina” anch’essa suddivisa in dosi, e 1.500,00 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio.
Tratto in arresto in flagranza poiché ritenuto presunto responsabile del reato di detenzione ai fini di spaccio ex art. 73 c.1 D.P.R. 309/1990, concordemente con la Procura della Repubblica di Perugia al termine delle formalità è stato tradotto in regime di Arresti Domiciliari presso la propria abitazione, in attesa della celebrazione del rito direttissimo” svoltosi nella mattinata di venerdì, nel corso del quale l’arresto è stato convalidato.
La Corte d’Appello alla luce di quanto accaduto effettuerà una rivalutazione della misura cautelare degli arresti domiciliari in atto.