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lunedì 29 Aprile 2024
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Disturbi alimentari: il Centro Dai di Città della Pieve riapre le porte ai giovani

Una struttura d'eccellenza per la cura dell'obesità e dei disturbi alimentari

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Il Centro Dai dell’Usl Umbria 1 a Città della Pieve, guidato dalla dottoressa Laura Dalla Ragione, accoglie nuovamente i giovani dai 12 ai 19 anni, offrendo loro cure specializzate durante i mesi estivi. Da oltre quindici anni, il Centro è considerato un punto di riferimento di eccellenza per la cura e la riabilitazione dell’obesità e dei disturbi alimentari. Nel 2020 ha ottenuto il riconoscimento come “Centro Nazionale di Elevata Specializzazione” dalla Società Italiana dell’Obesità (Sio).

La struttura è stata recentemente ampliata e può ospitare 19 pazienti in regime residenziale e 10 in regime diurno. Inoltre, molti pazienti continuano a ricevere assistenza ambulatoriale. Nel corso del 2022, il Centro Dai ha fornito supporto a circa 240 persone in diverse modalità. “Le statistiche continuano a posizionare l’Italia in cima alla lista dei paesi europei per il numero di bambini obesi”, spiega Laura Dalla Ragione, responsabile del Centro Dai e della Rete Dca dell’Usl Umbria 1. “L’obesità in questa fascia di età rappresenta un importante fattore di rischio per l’obesità nell’età adulta e provoca grande sofferenza per i ragazzi, che diventano vittime di bullismo e cyberbullismo”.

Il Centro Dai offre un approccio completo che coinvolge numerosi professionisti, tra cui medici, psicologi ed educatori tecnici della riabilitazione psichiatrica. Il programma proposto si adatta alla profonda crisi che affligge l’intera generazione, schiava dei social media e di un ideale distorto di successo e felicità.

Secondo il dottor Simone Pampanelli, endocrinologo e responsabile dei Percorsi nutrizionali presso l’Usl Umbria 1, “la forza e la specificità del trattamento risiedono nel lavoro di gruppo, poiché ciò favorisce un’interazione reciproca tra gli individui coinvolti, permettendo loro di condividere esperienze simili e sviluppare legami profondi. Questo tipo di interazione può ridurre sentimenti angoscianti come sensi di colpa, vergogna, isolamento e autodeprezzamento e può portare a importanti intuizioni per il recupero”.

Nel percorso nutrizionale proposto, i ragazzi hanno l’opportunità di sperimentare un approccio diverso dalle solite diete. Vengono incoraggiati a lavorare sul proprio rapporto con il cibo e l’alimentazione, con l’obiettivo di adottare uno stile alimentare sano che tenga conto delle loro esigenze personali. Ogni settimana, partecipano a gruppi specifici in cui ricevono informazioni sull’alimentazione corretta, al fine di fare scelte consapevoli riguardo a ogni alimento, anche dopo il termine del percorso riabilitativo.
Durante il percorso riabilitativo, i ragazzi partecipano a laboratori culinari che valorizzano l’esperienza pratica. In una cucina recentemente rinnovata, possono riscoprire il piacere del cibo, il suo significato relazionale e acquisire una nuova modalità di interazione positiva e benefica con esso.

Oltre alle attività nutrizionali, i ragazzi si impegnano in attività all’aperto, come passeggiate nelle bellissime campagne circostanti Città della Pieve. Sono previste anche attività in piscina presso Chianciano e un laboratorio di ippoterapia presso un maneggio di cavalli, che si è dimostrato estremamente utile. Corsi di ballo sono altresì inclusi nel programma e riscuotono un grande successo.

Il percorso nutrizionale si integra con quello psicologico, che si concentra sulle profonde ferite emotive che i ragazzi di oggi portano con sé. “Il corpo rimane uno dei principali temi trattati durante il programma terapeutico”, continua la responsabile del Centro Dai. “Cerchiamo di favorire la simbolizzazione delle forme corporee e di lavorare insieme ai ragazzi sulla comprensione dei significati che il corpo racchiude. Vogliamo rompere l’idea popolare che il peso sia direttamente legato al valore personale e al successo nella vita. La ‘Terapia dello Specchio’ rappresenta un’innovativa tecnica che supporta questo cambio di paradigma rispetto all’ideale pericolosamente narcisista che associa magrezza a successo e bellezza. Il lavoro psicologico mira a iniziare un percorso di ridefinizione positiva del soggetto, della sua individualità e delle sue capacità, restituendo agli adolescenti una maggiore autostima che possa svincolarsi dal peso e dalla sua rappresentazione numerica”.

Il coinvolgimento delle famiglie è un elemento centrale nel trattamento offerto dal Centro. “Le dinamiche familiari spesso contribuiscono al mantenimento delle patologie”, sottolinea Dalla Ragione. “Numerosi studi nella letteratura internazionale evidenziano come, all’interno della stessa famiglia, tutti i membri possano presentare confusione e difficoltà nella gestione del cibo, delle frustrazioni e delle emozioni. Inoltre, il Ministero della Salute ha identificato la sedentarietà come una delle principali cause dell’obesità. Pertanto, il Centro prevede un programma quotidiano di attività motorie all’aperto, fisioterapia, riabilitazione in acqua e danza, al fine di favorire il recupero di un sano stile di vita fisicamente attivo, elemento spesso trascurato a causa della predominanza del mondo virtuale nella vita dei ragazzi. Durante il percorso, l’uso di cellulari, tablet e computer è limitato, favorendo invece la comunicazione verbale e lo scambio attivo di sogni e desideri tra i ragazzi, ormai disabituati a questa attività”.

L’obiettivo profondo del Centro Dai è offrire una possibilità in più a questa generazione di adolescenti così fragili e apparentemente smarriti in un mondo altamente tecnologico, ma allo stesso tempo freddo e poco attento ai bisogni dell’anima. La struttura investe numerose risorse e professionalità per aiutare questi giovani a ritrovare il loro equilibrio e a sviluppare una relazione più sana con il cibo, il corpo e se stessi.

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