La mostra “Donna vede Donna”, in esposizione fino al 29 dicembre al museo della Pesca e del Lago Trasimeno di San Feliciano, si propone anche come anfiteatro e luogo di incontro per le donne e le associazioni che hanno in animo di organizzare forum, dibattiti e riunioni per raccontare, informare e scambiare opinioni su alcune delle attuali problematiche femminili.
A tale proposito è in programma un incontro dal titolo Nel prezioso e antico scrigno della fiaba: la donna. Viaggio simbolico nell’essenza del femminile, a cura della psicologa-psicoterapeuta Mariapia Minotti. Interverranno Vanni Ruggeri, Assessore della Cultura del Comune di Magione, Francesca Caproni, Direttrice del GAL Trasimeno-Orvietano e Marco Pareti, di Trasimeno in Dialogo e Ars Cultura. Appuntamento domenica 15 dicembre alle ore 10,30 presso il Museo della Pesca e del Lago Trasimeno a San Feliciano.
L’evento è organizzato da Trasimeno in Dialogo e Ars Cultura, con il supporto del Comune di Magione, del Gal Trasimeno-Orvietano, della Proloco di San Feliciano, del Museo della Pesca, del Sistema Museo e del Progetto Donna di Magione.
Il progetto fotografico corredato da versi, Donna vede Donna, di respiro internazionale, ha come finalità di descrivere, con foto e versi, le varie sfaccettature femminili e di mettere in risalto la dolcezza, la bellezza e la centralità sociale delle donne, aborrendo ogni forma di violenza.
Marco Pareti è il coordinatore del progetto, Stefano Fasi, il coordinatore fotografico e direttore artistico, con la collaborazione di Marina Sereda e Graziella Mallamaci. Trasimeno in Dialogo e Ars Cultura sono i progetti culturali e sociali sui quali poggia il messaggio progettuale di Donna vede Donna.
Le fotografe sono nove, amatoriali e professioniste, tra italiane, russe e albanesi: Sara Belia, Roberta Costanzi, Elena Kovtunova, Antonella Marzano, Lorena Passeri, Rita Peccia, Antonella Piselli, Anastasia Trofimova, Renilda Zajmi. Le cinque autrici sono di origine italiana, russa e giapponese: Sara Belia, Naoko Ishii, Graziella Mallamaci, Mariapia Scarpocchi e Marina Sereda.
Il progetto è supportato dal G.A.L. Trasimeno-Orvietano, così come la composizione di un libro fotografico dedicato.