Al Trasimeno come nell’antico West: oscar green all’allevamento di bisonti

208

Il Lago Trasimeno quest’anno è protagonista dell’Oscar Green, il premio nazionale promosso da Coldiretti Giovani Impresa, per dare un giusto riconoscimento a quanti hanno iniziato un percorso di innovazione, ricerca e diversificazione in agricoltura.
L’azienda agricola Massimiliano Gatti di Panicale con il primo allevamento hi-tech italiano di bisonti allo stato brado, ha prevalso a livello nazionale nella categoria “Impresa 4.Terra”, che premia chi riesce a coniugare creatività e grande abilità progettuale, unendo tradizione e innovazione. I finalisti sono stati scelti dopo una lunga selezione territoriale tra migliaia di giovani imprenditori di tutta Italia, i veri protagonisti italiani del Green Deal.

Un allevamento di bisonti allo stato brado e hi-tech nella splendida cornice del Lago Trasimeno, questa la mia scommessa quantomeno originale e vincente – spiega Massimiliano. Controllati con microchips per attività motoria, temperatura corporea e riconoscimento, i bisonti – aggiunge – sono dotati di mangiatoie intelligenti per una dieta equilibrata che “favorisce” una carne gustosa, ipocalorica e tenerissima con una bassissima presenza di grassi. Un successivo riuso ecosostenibile di pelle e lana dell’animale – prosegue il vincitore dell’Oscar Coldiretti – permette anche la realizzazione di pelletteria artigianale fatta a mano. Nel cuore verde dell’Italia pulsa dunque l’antico west: li sento cavalcare proprio come avviene nei film western – afferma Massimiliano – sono enormi, alzano una gran nuvola di polvere e sono schivi come quando cavalcano le pianure degli indiani d’America. Ma i bisonti hanno un fascino incredibile, proprio quello che mi ha colpito: hanno ricoperto un ruolo fondamentale per l’umanità, soddisfacendo due bisogni primari, quello di nutrirsi e di coprirsi. Abbiamo scelto di allevarli “liberi”, perché l’uomo non deve umanizzare chi nasce libero. A stimolarmi anche le carni di questo animale: magre, colesterolo quasi inesistente, omega 3 e omega 6 alle stelle e con una quantità di ferro impareggiabile. E poi la sua versatilità: del bisonte per davvero non si butta via niente. Dalla pelle prestigiosissima per lavorazioni di alto valore artigianale, alla lana paragonabile al cachemire, al quinto quarto e a tutti i tagli di carne. Un variegato attivismo gira intorno a questo allevamento e va dagli artigiani che lavorano la materia prima, a un dedalo di ristoranti che puntano all’eccellenza e all’innovazione in tavola.

Le idee e le esperienze dei nostri giovani – sottolinea il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti – dimostrano la vivacità del settore, con innovazione e originalità in grado di accrescere la competitività delle imprese agricole. È in atto uno storico ritorno alla terra, con oltre 56mila giovani under 35 in Italia alla guida di imprese agricole, in Umbria oltre 1200, ma occorre lavorare contro gli ostacoli burocratici che ancora frenano i loro sogni e obiettivi imprenditoriali. Lo snellimento delle procedure con la semplificazione, il dialogo tra le amministrazioni e l’informatizzazione è, insieme alla trasparenza dell’informazione ai consumatori, il miglior investimento che può fare il Paese per sostenere la crescita.
La rinnovata attrattività della campagna per i giovani – evidenzia il direttore regionale Coldiretti Mario Rossi – si riflette nella convinzione comune che l’agricoltura sia diventata un settore capace di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo.
Alla premiazione di oggi a Roma assieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini e alla delegata nazionale dei giovani agricoltori Veronica Barbati, per l’Umbria, oltre ad Agabiti e Rossi, anche il delegato regionale Coldiretti Giovani Impresa Francesco Panella e quelli provinciali Valentina Alunno e Cristian Moscatelli.