Artigianato, è nata la community #nuovememorieartigianali

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Utilizzare le mani per gestire la quarantena e addomesticare il dramma dell’isolamento da pandemia, assegnandogli il volto rassicurante della creatività che migliora gli spazi di vita.
Con queste intenzioni è nato il progetto, solo apparentemente virtuale, #nuovememorieartigianali, proposto da due dei principali animatori, nonché fondatori di “TrasiMemo – Banca della memoria del Trasimeno”: la dott.ssa Cinzia Marchesini assessore al comune di Paciano e Funzionaria antropologa presso il MiBACT e il prof. Daniele Parbuono, docente di antropologia culturale presso l’Università degli Studi di Perugia.

“Nel tempo sospeso che stiamo vivendo – spiegano – abbiamo proposto di utilizzare TrasiMemo per sentirci meno soli e al contempo continuare a valorizzare le nostre pratiche artigianali, come e forse più di quanto lo si facesse prima. Crediamo che dentro le case ognuno di noi stia adattando il proprio tempo, anche grazie alla capacità creativa di inventare, riusare spazi, oggetti e immaginari”.
Da qui l’iniziativa di continuare a frequentare e far vivere TrasiMemo nei canali social, creando un link WhatsApp attraverso il quale dialogare e scambiare pratiche di #nuovememorieartigianali con l’obiettivo di tracciare il mutamento che sta avvenendo in questi mesi.
Una community dove poter condividere esempi di riuso, produzioni e creazioni personali scaturite dal lockdown, idee di design casalingo, momenti di vita personale in cui il fare è la traduzione del pensare con le mani.

“Quanti di noi – si chiedono Marchesini e Parbuono – provano a utilizzare le proprie competenze per superare le frustrazioni di questa crisi? Quanti ricostruiscono un nuovo senso del tempo fra le pieghe di questo periodo di costrizione? Quanti ripensamenti delle abitudini ci sono stati in questo periodo? Per molti si tratta della riscoperta (per altri della riconquista) di utilizzare le competenze artigiane come modalità di esprimersi e di riflettere cercando di migliorare spazi, condizioni personali e familiari. Per tutti, utilizzare le mani per gestire il tempo di margine del covid-19 vuol dire addomesticare il dramma, assegnandogli il volto rassicurante della creatività che migliora gli spazi sicuri, gli spazi di vita”.

E così, senza porre limiti alla creatività, c’è chi si avventura nella realizzazione di un appendiabiti utilizzando il più svariato materiale accumulato nel tempo e chi sceglie di impiegare il proprio tempo realizzando coprimascherine ricamate, chi si diverte a riadattare un vecchio biliardino ritrovato in soffitta e chi si diletta a restituire nuova vita a vecchi gioielli e monili. In un momento così “casalingo” non potevano mancare esempi di buona cucina ispirati naturalmente alle tradizioni culinarie locali.

“Abbiamo dovuto lasciare sospesi i progetti “TrasiMemo Arts and Crafts” e “Atelier” – riferiscono ancora Marchesini e Parbuono -: il primo temporaneamente in sperimentazione online in attesa della riapertura del blocco da Coronavirus e il secondo in cerca di supporti economico-politici. Palazzo Baldeschi è chiuso come tutti i luoghi di cultura, ma la rete web è aperta e questa nuova socialità che possiamo inventare e sperimentare giorno per giorno si presta anche a definire nuove frontiere sperimentali per il nostro comune interesse, per diffondere il messaggio in cui crediamo. Il mutamento – concludono – non è mai passivo, ma crea per definizione nuovi spazi e nuove forme culturali; il mutamento può essere partecipato. Per questo vi invitiamo a rafforzare la comunità di pratica che si è creata grazie a TrasiMemo, partecipando d’ora in poi anche virtualmente ed ha entrare nel gruppo per portare il vostro contributo”.