Cambiamento climatico, gli studenti di Paciano e Città della Pieve “osservatori speciali”

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Il cambiamento climatico sotto la lente di ingrandimento degli studenti di Paciano e Città della Pieve.
Saranno le tre classi della Scuola secondaria di primo grado di Paciano e le classi prime del Liceo scientifico “Calvino” di Città della Pieve le protagoniste del progetto “Cambiamento climatico – Storie e dati”, appena avviato e che si inserisce in un più ampio piano di azioni denominato “La fragilità del futuro”.

Due sostanzialmente le attività che saranno portate avanti dai giovani studenti del territorio nei prossimi mesi: un questionario a tema ambientale e una raccolta di dati con l’ausilio di due stazioni meteorologiche, da installare presso gli edifici scolastici di Paciano e Città della Pieve.
Per quanto riguarda il questionario, i ragazzi intervisteranno persone che hanno lavorato o lavorano nell’agricoltura, nell’allevamento, nel sistema forestale e nella pesca. E ancora tartufai, naturalisti, utenti del lago in generale. Insomma una serie di figure che attraverso le loro attività possono riferire informazioni utili sui cambiamenti climatici e ambientali a cui hanno assistito negli ultimi decenni.
I dati raccolti attraverso le stazioni meteorologiche invece saranno messi a confronto con dati storici sui quali gli studenti effettueranno specifiche ricerche.

Il progetto è stato illustrato alle scuole interessate nei giorni scorsi in occasione di una lezione sui cambiamenti climatici, tenuta dal climatologo Gianluca Lentini del Politecnico di Milano. L’esperto ha anche incontrato la comunità di Paciano in un evento pubblico svoltosi nei locali del Csa, a cui ha preso parte anche il sindaco Riccardo Bardelli.
La “Fragilità del Futuro”, ideato da Imogen Lock e Leslie Busby, è un progetto pluriennale e gratuito di scienza del clima e creatività rivolto ai bambini e ai ragazzi dell’Istituto comprensivo Paciano-Panicale-Piegaro e agli studenti dell’Istituto Superiore Italo Calvino. Mira a spingere i giovani ad aspirare a un mondo migliore e più sostenibile e a fornire loro gli strumenti per realizzarlo. Il materiale didattico appositamente creato si basa sull’apprendimento esperienziale ed è di semplice utilizzo, oltre che facilmente adattabile al contesto locale.

“Anche i bambini più piccoli – spiegano le promotrici – possono esplorare le questioni ambientali, conoscere l’ambiente naturale e i cambiamenti climatici nella loro comunità locale ed essere aiutati a identificare i problemi da risolvere. I nostri giovani hanno urgente bisogno di essere aiutati a sviluppare le conoscenze e le competenze, nonché la fiducia e l’ottimismo, che meglio rafforzeranno la loro mano e permetteranno loro di farsi carico del proprio futuro”.

La Fragilità del Futuro si concentra sull’immaginazione, il pensiero laterale, il dibattito e la creatività, combinando i talenti di tutti gli studenti, sia delle discipline artistiche che di quelle scientifiche. “Impegnarsi in modo creativo – concludono – è un modo per essere coinvolti in grandi questioni e fare qualcosa di pratico, per acquisire un’autorità e agire nella lotta contro il cambiamento climatico e in sostegno della sostenibilità”.
La britannica Imogen Lock ha al suo attivo la gestione di progetti artistici ed educativi innovativi in tutto il mondo, mentre Leslie Busby è direttore esecutivo della Third Millennium Foundation, con sede negli Stati Uniti, e dal 2013 dirige il Centro Terzo Millennio.