I cittadini pievesi non dovranno attendere ancora molto prima di poter tornare ad ammirare i reperti affiorati nel 2015 quando in località San Donnino è stata rinvenuta la ormai celebre tomba etrusca dei Pulfnas.
Comune e Soprintendenza stanno lavorando gomito a gomito affinché possa a breve avviarsi la fase di restauro dei materiali lapidei e nell’arco di pochi mesi aprire le porte dell’Antiquarium presso Santa Maria dei Servi.
Sono giunte notizie confortanti e sono scaturiti interessanti spunti di riflessione dall’incontro dei giorni scorsi a Palazzo Corgna in occasione della presentazione del libro “Nuove tracce etrusche – Tra Clanis e Trasimeno, nelle terre dei Pulfnas” (Bertoni Editore, 2019) di Sabrina Batino.
“La presenza di Paola Romi, ispettrice di zona della Sovrintendenza archeologica – commenta l’assessore comunale alla cultura Luca Marchegiani – sigla l’ottima intesa con l’Amministrazione comunale. Stiamo lavorando – rivela l’assessore – in stretta collaborazione e celermente per completare la documentazione progettuale necessaria e al contempo per dare forti contenuti scientifici e i più contemporanei strumenti di lettura e allestimento museografici.
Ultimo tassello per dare alla città e a tutti i fruitori il più degno spazio espositivo a questo grande patrimonio archeologico. In questo modo – aggiunge – si riporterà alla luce un importante pezzo della storia del nostro territorio che, negli ultimi decenni, era stato come cancellato e andato in ombra. La nascita di una Associazione Etrusca, nel territorio, deve essere da stimolo per proseguire un importante lavoro scientifico e di studio”.
Un traguardo, ma non certo una conclusione. Del resto in questo settore sarà possibile pensare ad un futuro certo e solido se si sarà capaci di costruire alleanze di area vasta. E a questo compito l’Amministrazione comunale pievese fa sapere di non volersi di certo sottrarre.
L’apertura dell’Antiquarium a Santa Maria de Servi nei prossimi mesi è dunque da considerare solo un punto di partenza. Intanto a breve inizierà il restauro dei materiali lapidei, che appena sarà possibile potrà trasformarsi in un cantiere aperto al pubblico.
“Gli etruschi sono una importante realtà per la città – conclude Marchegiani -. Una sfida importante per costruire tasselli sia sotto l’aspetto scientifico che turistico”. La presentazione del volume di Batino, a cui ha preso parte un nutrito pubblico, è stata promossa dalla Libera Università e dall’Amministrazione Comunale di Città della Pieve. L’opera, a metà tra il saggio e il testo divulgativo, permette di effettuare un viaggio nel tempo in un lembo di terra, quello a cui appartiene anche Città della Pieve, ricco di storia le cui tracce risalgono fino agli Etruschi che qui hanno lasciato molte testimonianze come dimostrano i numerosi ritrovamenti avvenuti nel passato e più recentemente, appunto, la scoperta della tomba dei Pulfnas avvenuta in località San Donnino cinque anni fa.