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giovedì 2 Maggio 2024
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Partecipato e commosso l’omaggio a Emanuele Petri nella cornice del Santuario di Mongiovino

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Un evento per “continuare a seminare valori”. Un Santuario di Mongiovino gremito ha fatto da insolita cornice sabato scorso alla trasposizione in chiave di reading al romanzo di Cinzia Corneli “Le ferite di marzo”, testo liberamente tratto dalla storia di Emanuele Petri.
Un continuo rimando di voci e note musicali, per condensare in meno di un’ora il senso di una vita che in una “mattina di un giorno qualunque” da ordinaria si è fatta straordinaria. Una esistenza sacrificata in nome del senso del dovere e della fedeltà alla propria divisa.
Lo spettacolo portato in scena sabato scorso, di fronte ad un pubblico composto dalle massime autorità civili e militari e dagli stessi familiari di Petri, è stato un delicato omaggio all’uomo prima ancora che al poliziotto Emanuele. Attraverso fugaci incursioni nella sua vita privata, con riferimenti in particolar modo al legami profondi con l’amico Lucio e l’amata Alma, si coglie tutta la straordinarietà di un uomo che non ha esitato di fronte a due tra i più pericolosi terroristi dei primi anni Duemila a compiere fino in fondo il proprio compito.

A rendere particolarmente suggestivo l’evento sono stati la voce recitante di Stefano Baffetti e i commenti musicali dei cori delle Voci bianche e Giovani voci diretto da Oriella Mazzoni e Berardo Berardi diretto da Leonardo Lollini. Oltre alle note del maestro Giuseppe D’ Angelo al pianoforte e ad una sapiente regia che ha ben coniugato la imponente cornice dello storico Santuario con le esigenze della narrazione. Un racconto che va oltre la semplice commemorazione e si fa portatore di valori universali.
In apertura di serata il sindaco di Panicale Giulio Cherubini ha ringraziato tutti coloro che hanno reso possibile l’evento e le autorità presenti. “Anche in virtù del sacrificio di tante persone come Petri – ha poi dichiarato – si porta avanti il rispetto dei valori che sono i nostri valori fondanti”.

“Emanuele Petri rappresenta un esempio per tutti noi – sono state le parole del questore Fausto Lamparelli -. Un eroe suo malgrado: un uomo normale che però faceva bene il suo lavoro, che una mattina di un giorno qualunque su un treno qualunque è entrato in contatto con due tra i più pericolosi terroristi. E’ morto ma ha restituito la speranza a tutti noi”.
“So che con questo lavoro rinnovo il dolore dei familiari – ha sostenuto l’autrice Corneli a chiusura della giornata – nella consapevolezza però di continuare a seminare valori”.
L’evento di sabato è stato organizzato dalla Pro Loco di Tavernelle in collaborazione con la Polizia di Stato e il patrocinio di una serie di Enti tra cui la Provincia di Perugia e i Comuni di Perugia, Corciano, Panicale, Piegaro e Tuoro.

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