Il Gruppo FS ha annunciato il lancio di un nuovo progetto, denominato Stazioni del Territorio, con l’obiettivo di trasformare le stazioni ferroviarie dei piccoli borghi in veri e propri centri polifunzionali, offrendo una vasta gamma di servizi alla comunità locale. L’iniziativa mira a sfruttare la capillare presenza delle stazioni sul territorio nazionale per migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Il progetto prevede la rigenerazione di 20 stazioni situate in comuni con meno di 15 mila abitanti, con particolare attenzione alle aree colpite dai sismi del 2009 e del 2016 nel Centro Italia. Le prime cinque stazioni pilota coinvolte sono Popoli-Vittorito, Urbisaglia-Sforzacosta, Matelica, Antrodoco Centro e Baiano di Spoleto.
Ogni stazione sarà trasformata in un centro polifunzionale, con servizi su misura per le esigenze della comunità locale. Dalle farmacie agli ambulatori medici, dalle postazioni di lavoro dotate di prese elettriche agli Amazon Locker, tutti i servizi saranno studiati per rispondere alle necessità del territorio circostante.
Nel caso specifico dell’Umbria, la stazione di Baiano di Spoleto è attualmente oggetto di lavori di riqualificazione e miglioramento sismico. Una parte degli spazi del fabbricato viaggiatori sarà restituita all’Associazione ACLI, che già ne usufruisce con un comodato d’uso gratuito. Fra le prossime stazioni coinvolte nel progetto c’è anche quella di Passignano sul Trasimeno.
Uno degli obiettivi principali di Stazioni del Territorio è quello di favorire il ripopolamento dei piccoli centri.
Secondo uno studio condotto dalla Luiss School of Government, il 78% degli intervistati ritiene che risiedere in un borgo offra una migliore qualità della vita rispetto alla città, e il 39% dei giovani tra i 18 e i 34 anni ha valutato la possibilità di vivere in un piccolo centro. Rimangono tuttavia ancora alcune incognite come l’accesso ai servizi e le opportunità di lavoro.