Continua la protesta dei piccoli territori contro la chiusura e la riduzione degli uffici postali. La petizione popolare lanciata alla fine di giugno dalla lista Civica di Piegaro e dal Comitato Pievaiola, sta crescendo sia nel numero di firme che negli esercizi commerciali disponibili a partecipare alla raccolta”. La gente sta rispondendo – esordisce il Portavoce Augusto Peltristo – il problema della chiusura di molti uffici operata da Poste è molto sentito, perché provoca disagi e disservizi a tanti cittadini e causa difficoltà negli spostamenti”.
La raccolta firme ha l’intento di persuadere in modo deciso la Direzione di Poste Italiane nella riapertura a pieno regime degli uffici postali in tutta la regione Umbria.
“La firme cartacee sono circa 1.300 e quelle online poca al di sopra delle 200 – continua il Capogruppo – naturalmente ci servono numeri più grandi, ma il fatto che molti semplici cittadini ci contattino per farsi promotori della raccolta ci conforta e ci spinge ad impegnarci con maggior vigore”.
“Mettere la firma a questa petizione – continua Peltristo – vuol dire riaffermare il diritto ad esigere servizi essenziali nei propri paesi e ribadire con forza che la volontà popolare può prevalere sulla logica del profitto”.
“Alla Direzione di Poste devono capire – conclude il Portavoce – che erogano un servizio pubblico essenziale e questa interruzione prolungata di pubblico servizio è intollerabile e andrà sicuramente analizzata con attenzione nei prossimi giorni anche con tutte le Istituzioni politiche di ogni livello”.
Il Comitato promotore, nel frattempo, ha avuto alcuni contatti informali con varie Istituzioni ed associazioni (tra queste anche Anci Umbria) per mettere a fuoco la strategia da percorrere per arrivare all’obiettivo delle riaperture, ma attualmente serve aumentare il numero de la petizione.